In materia di responsabilità degli hosting provider per i contenuti immessi dagli utenti si segnala l’importante sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano depositata in cancelleria il 7 gennaio 2015 che ha modificato riformandola la sentenza n.10893/2011 del Tribunale di Milano, il cui contenuto era conforme all’orientamento adottato dalla giurisprudenza sino ad oggi in Italia sul tema.
La Corte ha riconosciuto la responsabilità dell’hosting provider per violazione dei diritti di proprietà intellettuale a mezzo internet come responsabilità a posteriori, configurabile nel solo caso in cui non adempia a un obbligo specifico di sorveglianza attivato con segnalazione dei singoli illeciti mediante diffida. Segnalazione che la Corte precisa deve essere specifica nell’indicare i contenuti illeciti mediante link agli stessi o mediante indicazione dei relativi URL.
Si è affermato anche l’importante principio secondo cui la Corte di Giustizia dell’Unione europea e’ l’unico organo deputato a dare un’interpretazione conforme del diritto europeo da applicare nei singoli Stati membri, non potendosi tenere conto, pertanto, delle diverse interpretazioni giurisprudenziali date dai giudizi nazionali in materia, come fino ad ora accaduto.
Lavinia Savini