“Va di scena a Bologna lo scontro sulla mercificazione dell’arte e, in particolare proprio della Street Art, che nasceva tre decenni fa, nella sua essenza popolare, per dissacrare la proprietà privata e il ruolo dei musei. Il no di Blu e di altri artisti alla mostra “Street Art Banksy & Co. L’arte allo stato urbano” che si inaugura domani a Palazzo Pepoli organizzata da Genus Bononiae, la “creatura” di Fabio Roversi Monaco, che per mostrare i graffiti d’autore li ha staccati da muri ed esposti in un museo, ha anche un fondamento nel diritto?La giurisprudenza si è già espressa nell’ambito del diritto d’autore (Legge, 22/04/1941 n° 633) nell’arte di strada?“
L’avvocato Lavinia Savini risponde alle suddette questioni nell’intervista “Bologna, Blu cancella la sua opera per non entrare nel museo, il diritto gli da torto o ragione?” rilasciata su “Il Sole24ORE” e visibile al seguente link: